Ultimo giorno di asilo

Ieri, tornata a casa dal lavoro, ho trovato questi ad aspettarmi:

 Regalo educatrici

Ho iniziato a sfogliare il quadernino che le educatrici hanno fatto con le loro mani e che conteneva foto, ricordi e aneddoti di questi due anni di asilo nido.
Ho aperto le cartelline e ho osservato i loro disegni, i loro collage, i loro lavoretti.
Mi sono commossa.
Anzi, se devo essere sincera, ho pianto.

Ho pianto perchè si è chiuso un percorso che ha fatto crescere tutti noi: non solo i bimbi ma anche me come mamma.
Sono stata fortunata: ho trovato delle educatrici competenti e professionali, ma anche serene, dolci, appassionate del loro lavoro, pazienti e affettuose. Con caratteristiche e caratteri diversi, che sono riuscite ad amalgamare tra di loro. Sempre disponibili ad una chiacchiera o a confrontarsi sul metodo educativo, metodo che ho apprezzato molto.
Tutto era a misura di bambino, tarato apposta su di loro: non solo l'ambiente, ma anche le attività e le iniziative.
Solo per fare un esempio: alcune mamme si sono lamentate perchè non sono stati fatti i classici lavoretti per la festa della mamma oppure per Pasqua o Natale. Ci hanno spiegato che per loro non aveva nessun senso fare un qualcosa che alla fine non avrebbero fatto i bimbi ma le educatrici solo per portare a casa un risultato "finito".
Quello che interessava loro era che le cose venissero fatte dai bimbi con i loro tempi e la loro creatività. Per cui il collage era attaccare i pezzetti di carta ma soprattutto poi… staccarli! Nella cartellina, infatti, abbiamo trovato tanti lavoretti all'apparenza "incompiuti" ma che, di fatto, contenevano tutto il loro processo di crescita e di scoperta.

Ho pianto perchè stanno crescendo. A settembre andranno alla scuola dell'infanzia e a ottobre compieranno tre anni.
Tre anni.
Stanno diventando grandi, i miei ometti. Il tempo corre e il mio più grande timore è quello di non riuscire a goderne pienamente, ad assaporarlo fino in fondo, presa dalle continue corse a cui la quotidianità costringe.

Ho pianto perchè ho pensato a quante cose mi sono persa o mi sto perdendo. Perchè vorrei avere più tempo da dedicare a loro e a me stessa, ma i ritmi quotidiani non lo consentono. Perchè non vedo vie d'uscita e mi chiedo quanto sia giusto continuare ad andare avanti per inerzia facendo qualcosa che non mi soddisfa pienamente e che sottrae decisamente troppo tempo a ciò che amo.

Poi ho asciugato le lacrime e sono andata a fare il cacciatore, il porcellino e il lupo.

Comments

  1. Che belle parole. Condivido in pieno quello che dici. I miei non vanno e nemmeno per quest'anno andranno al nido, visto i prezzi, ma soprattutto perchè ho la fortuna di avere i miei genitori disponibili. 

    Ma comunque è verissimo che vederli crescere è una soddisfazione ma allo stesso tempo ci rendiamo conto di quanto POCO tempo abbiamo a completa disposizione per loro, perchè risucchiati dal caos di tutti i giorni…

    un abbraccio

  2. Anche io ho pianto tanto quando il mio bimbo ha finito di frequentare il nido, è proprio vero che ti pare che i bimbi siano cresciuti da un momento all'altro e siano pronti per la scuola dell'infanzia. Davvero bella la scuola che hanno frequentato. Tra le cose che hai raccontato mi è piaciuto tanto il fatto che abbiano fatto solo lavoretti realizzati da loro, i bimbi! Spesso i genitori si aspettano regalini pensando siano fatti dai bimbi mentre la maggior parte delle volte sono le maestre a farli perchè i bimbi così piccoli non sono in grado, e allora meglio niente regalini! :-)

  3. utente anonimo says:

    parole sante ! (a me pero' tocca fare lady gaga…che dura vita !)
    Buone vacanze

  4. anche io ho pianto. vabbè da quando sono mamma – e siamo quasi a tre anni – piango spesso quindi forse non c’è notizia. però mi sono ricommossa anche a leggere di te che ti commuovi.
    perfetto, no?

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