Sonno, notti e gemelli

Leggendo il bel post dell’amica Valewanda su Genitori Crescono, non ho potuto fare a meno di scrivere due righe sulla mia esperienza del binomio “sonno e gemelli”, che potrei dividere in tre fasi.

Fase 1 – Dormire, voce del verbo “questo sconosciuto”
I primi due mesi  penso di non aver mai dormito più di due ore di seguito.
Era tutto un vortice: latte a gemello 1 – ruttino – pannolino – latte a gemello 2 – ruttino – pannolino – tiralatte.
Appena il giro era finito, era già quasi ora di ricominciare.
Per sopravvivere, adottavamo diverse strategie: il marito faceva l’ultima poppata così io potevo andare a letto presto e stare poi sveglia il resto della notte. Dopo la prima poppata del mattino, invece, li lasciavo a mia mamma fino alla successiva per recuperare.
A dicembre ho smesso di tirarmi il latte perché ne andava della mia salute mentale e la situazione è leggermente migliorata.
A gennaio si è aperta la fase 2.

Fase 2 – Miracolo! Miracolo!
Hanno iniziato a dormire tutta notte.
Tutta notte: solo a dirlo mi emoziono ancora. Lo sussurravamo, non lo dicevamo in giro perché eravamo consapevoli dell’immensa fortuna che ci era capitata in sorte.
E’ durata solo 3 mesi e mezzo. Ad aprile si è aperta la fase 3.

Fase 3 – Maledetta primavera – maledetti risvegli.

Hanno iniziato a svegliarsi di notte. Grazie al cielo non rimanevano quasi mai svegli; bastava una coccola o il ciuccio per farli riaddormentare ma più si andava avanti più il numero di risvegli cresceva esponenzialmente.
Risvegli doppi, ovviamente.
Hanno raggiunto picchi di 10/15 risvegli a testa.
Ho letto di tutto: Estivill, Facciamo la nanna, Il mio bambino non mi dorme. Libri che vengono letti nella speranza di trovare LA soluzione al problema, soluzione che in realtà non sempre (leggi: quasi mai) c’è per la delicatezza di questo argomento.
Forse, da circa un paio di mesi (quindi all’età di 3 anni abbondanti), si è aperta la fase 4: hanno iniziato a dormire tutta notte. Non sempre, ovviamente, ma almeno non posso più dire stizzita al marito “perché io sono 3 anni che non dormo una notte intera, te ne rendi conto?”.

A margine, riflessioni varie:

Io ero una di quelle che, in gravidanza, diceva “assolutamente no nel lettone”. Per sopravvivenza, ci si trova a rivedere le proprie convinzioni.
La notte è buia. Il buio amplifica i silenzi. I silenzi possono diventare assordanti.
La privazione di sonno può rendere poco lucidi.
La notte è tutto più nero: umore, stati d’animo, pensieri.
Prima o poi passa.

Questo post partecipa al blogstorming.

Comments

  1. la cosa che mi fa più tenerezza è stato quando ho realizzato che c’ero, c’ero a seguirti in tutti i faticosi racconti di tutte le fasi!

    e .si, poi passa.

    un grandissimo abbraccio

    • C’eri. Con le parole giuste e con lasensibilità per leggere oltre le righe…
      Un abbraccio a te, forte forte!

  2. valewanda says:

    Grazie della citazione. Io, che sono così rigida nel lettone, ora non ho alcuna voglia di alzarmi, e chi arriva ci resta (per fortuna di solito uno solo). Un abbraccio…

    • Silvia says:

      Per noi è stata solo questione di sopravvivenza… e non ti dico in questi giorni di varicella :-)

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