Giornate come questa

che già alla sveglia iniziano con l’affanno perchè le macchie di Lorenzo peggiorano invece di migliorare e Filippo si è beccato la congiuntivite.
che li lasci al nido piangenti e vai al lavoro con il magone.
che esci dal lavoro come al solito un po’ più tardi di quanto avresti voluto e inizi a correre, correre e correre.
che li vai a prendere e fino all’ora di cena sono stanchi e nervosi.
che non riesci a mettere insieme una cena che sia decente e a cucinare una qualsiasi verdura.
che riesci a giocare con loro bene solo una mezzoretta.
che alle 20.15 inizi a prepararli per la nanna perchè sono stanchi stanchissimi.
che alle 21.00 loro dormono e tu vorresti avere una fatina che viva in casa tua che ti sistemi la cucina, ti metta a bagno i bavaglini, ti sistemi la biancheria stirata e faccia quelle mille altre cose che dovresti fare.
che non riesci a scambiare due chiacchere con marito.

che ti sembra di sfiorare tutto e di non riuscire ad afferrare niente.
che hai la sensazione di essere riuscita a fare poco e quel poco di averlo fatto anche male.

che ti chiedi se è questa la vita che vuoi: di corsa, frenetica, con poco tempo per le cose importanti.
che ti chiedi quale alternativa potresti cotruirti.

Comments

  1. giornate come questa….
    che poi passano.
    E lasciano il posto a giornate in cui ti rendi conto che tutto quello che hai costruito fino a qui l’hai voluto eccome, e continui a volerlo anche quando la stanchezza ti ruba tutti i sorrisi…
    dai, coraggio!
    giulia

  2. @GIulia: in realtà quando parlo di "vita che voglio" mi riferisco alle corse continue, al fare tutto in fretta e male, al poco tempo che sto con i bimbuli.
    Quello che sto mettendo in discussione è il lavoro, non il resto.

  3. utente anonimo says:

    Cara Silvia, come ci siamo dette altre volte: ti capisco. Ma proprio bene. L’unica differenza tra me e te credo sia che io i bimbi li mando al nido solo la mattina e il pomeriggio stanno con mia mamma e che non ho i ritmi serrati perché al lavoro ci vado ancora sul tardi (però rientro anche più tardi).
    Quante volte mi sono detta: è questa la vita che voglio fare? La vera risposta sta nel fatto se tu possa permetterti o meno di stare a casa dal lavoro o di lavorare meno ore di quelle che lavori già. Se sì, fai decidere davvero il cuore perché sono gli affetti e il tuo benessere che contano. Se non te lo puoi permettere, allora pensa che ci sono mille madri e anche di più che sono come te, come me, come noi. Pensa che nella nostra vita c’è posto per tutto: per il tempo in cui ci guadagnamo da vivere, per l’amore da dare ai nostri figli, per la stanchezza e la rabbia di qualche giornata ma anche per il sereno che poi torna. Sempre! Io faccio parte della seconda categoria, mi barcameno come posso in settimana e affronto con immensa gioia il weekend perché ho più tempo da trascorrere con loro, anche se alla fine mi stanco di più!
    Un abbraccio, di cuore.

  4. utente anonimo says:

    quella del poema qui sopra ero io: mamma al quadrato :)

  5. utente anonimo says:

    si lo immaginavo, forse mi sono espressa male scusami…anch’io spesso quando corro (correvo, adesso per un po’ sono a riposo) da una parte all’altra per fare diecimila cose e non riuscivo a farne bene neanche mezza mi chiedevo se davvero volevo continuare così…ma in fondo io penso che anche lo stress, anche le giornate durissime fanno parte di quello che ci siamo costruiti, magari della parte meno piacevole, ma comunque parte delle nostre vite…io il mio lavoro lo amo molto, l’ho voluto tanto e ho investito gran parte di me e del mio tempo per arrivare a fare quello che faccio adesso, e anche quando mi porta via tempo per le cose che veramente sono l’amore della mia vita (i bambini ed Enrico) , e mi verrebbe voglia di mollare, anche solo un po’, poi penso che è una cosa mia, che mi sono guadagnata e che mi dà soddisfazioni importanti…mi riferivo a questo nel mio commento, pensando più che altro a me, scusa se mi sono espressa in maniera poco chiara…;-)
    Giulia (trilly)

  6. Vorrei dirti che è una fase, che poi passa.
    E invece temo che sia un problema di carattere.
    Come ti ha scritto Mammaalquadrato se devi lavorare perchè lo stipendio ti serve purtroppo non sarà mai molto diverso da così, nel senso che io ci sono periodi che mi sento ancora super-frustrata per la mia assenza come madre, che vorrei fare più la mamma e meno l’impiegata. Ma non posso.
    Scusami se non sono incoraggiante. Hai toccato un argomento che mi coinvolge molto. Forse è un problema di carattere, non so
    ti abbraccio


  7. utente anonimo says:

    Certo è difficile fare tuttto, il tempo è poco e i bambini ne chiedono tanto. Io ho avuto la fortuna di potre scegliere e ho scelto i bambini. Il mio lavoro mi piaceva e part time lo farei ancora, ma quando andavo a prendere mio  figlio al nido era così stanco e emozionato, che quando mi vedeva scoppiava a piangere. Allora ho capito che il suo benessere era più importante e sono stata a casa. Spero che anche tu possa scegliere serenamente cosa è meglio.

  8. come scrisse MammaCattiva "volere è potere" io credo (anche quando sono giù, stanca, demotivata e novembrina) che quando si hanno le idee chiare tutto diventa più semplice, anche cambiare cose e condizioni che hai sempre dato per scontato.
    Credo che quando vorrai potrai costruirti una vita a modello di come vuoi che sia.

    un abbraccio forte
    silvietta

  9. Questo posto avrei potuto scriverlo io non una ma mille volte…che casino!!

  10. @Mamma al Quadrato: grazie! Le tue sono parole verissime e mi ci ritrovo. E’ che questo inizio dopo le vacanze si sta rivelando un po’ duro per tutti e allora rispuntano in me interrogativi sopiti. Diciamo che è un periodo in cui mi sento un po’ confusa e sto cercando di fare chiarezza su quello che voglio veramente.
    Grazie per l’abbraccio!
    @ Giulia: ma figurati! Hai centrato il punto: un giorno sono dovuta tornare a casa tardissimo dal lavoro e tra me e me pensavo: per fare questa vita sempre, ne deve valere veramente la pena. Deve essere cioè la passione della vita, un lavoro che amo veramente tanto. Perchè se fai una cosa che ami, sei felice, sei più realizzata come persona, come donna e porti questa serenità anche nella tua vita privata e nella tua famiglia.

  11. @Traspa: mi sa che ci capiamo, vero? ;-)
    @Anonimo: grazie per aver raccontato la tua esperienza.
    @Silvietta: però bisogna averle le idee chiare… ed ora un po’ mi mancano! Ma ci sto lavorando su!
    @Ary: già, un gran casino!!

  12. Carissima, le conosco le giornate così, ma pensa che di meglio non puoi fare, e che i tuoi piccoli capiscono che tutto quello che fai lo fai per loro, nulla più. Vedrai che passerà, e ci saranno giornate migliori. Un abbraccio! Valentina

  13. Ho letto tutto il tuo blog… davvero bello!
    Anch’io sono mamma di due bimbetti il pirmo di poco più di due anni e il secondo di quasi quattro mesi… mi sono ritrovata in ciò che scrivi… i miei stessi pensieri…
    Capisco come ti senti, ho lavorato tra una maternità e l’altra e ora tremo al pensiero di quando dovrò tornare al lavoro (sono in maternità facoltativa ancora per qualche mese)… e sottolineo dovrò perchè il mio desiderio sarebbe un altro!
    Un abbraccio e coraggio
    Chiara

  14. @Vale: Grazie! Si, passerà…
    @Chiara: benvenuta e.. grazie!

  15. mal comune mezzo gaudio, però le stesse domande me le pongo anch’io e l’unica risposta che ho è che non ho alternative

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