Fermo immagine (parte 2)

Crescono. Il tempo scorre veloce e io cerco di fermarlo su foglietti volanti annotando quello che dicono, le cose che mi fanno ridere, i progressi che osservo.

Ogni tanto inventano canzoni. L’altro giorno in macchina hanno cantato per almeno dieci minuti qualcosa di totalmente insensato riguardante mucche, tori e pipistrelli. Io morivo dal ridere. Avrei voluto registrarli.

Giocano, giocano e giocano: giocano sempre.
E non stanno mai fermi. Neanche zitti. Parlano anche prima di addormentarsi; quando il sonno li sta per travolgere, sono lì a bisbigliare qualcosa di inafferrabile.

Ogni tanto, quando giochiamo a “Mamma, fai la bimba piccola?”, inventano storie: “Ti lacconto la stolia del dlago: c’ela un pipstlello che ha mangiato il dlago. Poi è venuto il pipistrello bono e ha detto che non si mangiano i dinosauli”.

“Non mi piacciono i solletichi e neanche i bacini”, dice Lorenzo.

Vanno in bici come dei pazzi. Sfrecciano velocissimi e, ovviamente, non guardano davanti. Io mi mordo  la lingua per non dire continuamente “Attento”.
Un giorno mi hanno apostrofato con “Che mamma temeraria!”, dopo avermi vista da sola e aver visto una loro discesa spericolata.
Andiamo a vedere i coniglietti nei prati dietro casa o buttiamo i sassi nel fiumiciattolo. Ogni tanto si scontrano, ogni tanto cadono.
Qualche giorno fa Lorenzo è caduto dalla bici davanti a dei bambini più grandi: si è rialzato in piedi e tutto serio li ha guardati esclamando “Non c’è niente da ridere”.

Ci rincorriamo al parco e ci lanciamo la palla ridendo come dei pazzi. Non amano lo scivolo a tubo, soprattutto se ha delle curve. Lorenzo, però, se ne fa una ragione e torna da dove è venuto, Filippo invece si impianta e piange: ne è attratto e terrorizzato nello stesso tempo. L’ultima volta, a Gorizia, è rimasto mezz’ora fermo in una di quelle costruzioni altissime. E non c’era verso di convincerlo né a scendere né a tornare indietro.

Giocano, litigano, si picchiano e fanno pace. Tutto nel giro di 5 minuti.
E’ Filippo quello che, ora, picchia un po’ di più, ma è anche quello che, all’asilo, soffre di più il distacco dal fratello.
Lorenzo invece è un provocatore, fa i dispetti e va a finire che le prende da Filippo.

Dicono “Io leggio quetto liblo”, “mangio il kuiwi” e “salo le scale”.
Noi li correggiamo ma so che, quando non sbaglieranno più, questi errori mi mancheranno.

Il concetto del tempo rimane sempre relativo:
Quando me lo dai? Dopo
Mammaaaaaa ha detto dopo!!
Quando me lo dai? Domani
Va bene

Mi dicono “Sei bellissima!” e Filippo anche “Hai i capelli bellissimi” (adulatore, ha già capito come funzionano le cose).

Però mi tarpano le ali, i miei uomini: “Mamma non ballare e non cantare” e “Mamma basta bacini”.

Ogni giorno, ogni santo giorno, chiedono: “E i denti? Semple dobbiamo lavale i denti. Uffa”.

Nelle ultime settimane cuciniamo sempre più spesso. E’ un modo per stare insieme anche durante la settimana quando arrivo tardi. Hanno imparato a sbucciare le carote, mi aiutano a buttare il sale e la pasta, mescolano. Ieri abbiamo preparato la pasta frolla. Poi li metto al lavandino e mi aiutano a sciacquare i piatti. Ovviamente questo avviene nelle sere sì, perché in quelle no è tutto un “no – non voglio”, tutto un capriccio, tutto un litigio.

Non ho ancora capito chi sia il gemello dominante e quello recessivo e mi trovo sempre in difficoltà quando mi chiedono di descriverli o mi fanno domande come “chi è il più capriccioso” oppure “chi è il più mammone?”
Il loro carattere si sta definendo a poco a poco ma io non riesco ancora a dare definizioni nette. Non riesco a dire, ad esempio, “Filippo è testardo e Lorenzo permaloso”.
Riesco a descriverli attraverso questi episodi e, dal confronto tra loro due, vedo come tutto in loro sia in continua evoluzione.
Loro, io, noi, la nostra famiglia.

Si cammina insieme.

Passo dopo passo.

Comments

  1. Teneri, tanto.. anche se non vogliono i baci! :) C.

  2. Valewanda says:

    E’ un post bellissimo, hai reso perfettamente tutto…. Un abbraccio

  3. grazie di questo aggiornamento. mi dispiace così tanto sapere che dei vostri bimbi così belli, che mi hanno tanto commossa quando ho saputo che stavano arrivando, conosco così poco.
    però tu sai fare delle splendide fotografie e non solo con la macchina fotografica!

    p.s. che errore c’è nella frase “io mangio il kiwi”? aiuto, sono bimba piccola anch’io.

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